La Dichiarazione dei Redditi è un appuntamento fisso per tutti i lavoratori, dipendenti e non, nella forma dell’Unico per i liberi professionisti o del 730 per i dipendenti o pensionati. A causa della pandemia Covid-19 le scadenze sono slittate di diversi mesi. Vediamo quindi quali sono le date da segnare sul calendario per restare in regola col pagamento dei redditi.
Dichiarazione dei Redditi: le scadenze per UNico e 730
Il governo, andando incontro alle richieste di lavoratori e liberi professionisti, quest’anno in seria crisi economica, ha allungato i tempi per consentire di comunicare all’Agenzia delle Entrate i dati necessari per la compilazione della Dichiarazione dei Redditi. Le scadenze vanno così riassunte.
- La scadenza dell’Unico slitta al 30 novembre 2020.
- La scadenza del 730 è stata posticipata al 30 settembre 2020.
- La scadenza del 730 precompilato è stata posticipata al 30 settembre 2020.
Come presentare la dichiarazione dei redditi per il 2020?
Il modello della dichiarazione dei redditi, opportunamente compilato, deve deve essere presentato, in via telematica, entro il 30 novembre dell’anno successivo a quello di chiusura del periodo di imposta. Si può provvedere autonomamente all’invio della documentazione oppure tramite intermediario abilitato.
Chi può presentare la dichiarazione ancora in forma cartacea presso gli uffici postali deve farlo tra il 2 maggio e il 30 giugno. Rientrano in questa categoria coloro che sono impossibilitati a dichiarare i redditi mediante il modello 730; coloro che devono dichiarare alcuni redditi o comunicare dati utilizzando i relativi quadri del modello Redditi (RM, RT, RW) o chi deve presentare la dichiarazione per conto di contribuenti deceduti.
Queste scadenze possono subire variazioni o proroghe. Si consiglia, pertanto, di consultare la sezione del sito dedicata allo scadenzario dell’Agenzia delle Entrate.
La dichiarazione può essere presentata:
- direttamente dal contribuente tramite il sito dell’Agenzia delle Entrate;
- tramite il Sostituto d’imposta (datore di lavoro o ente pensionistico) nel caso in quest’ultimo abbia comunicato di prestare assistenza fiscale;
- tramite un CAF dipendente o a un professionista abilitato.
730: è possibile modificarlo?
Può essere facile incappare nell’errore in buona fede quando si tratta di compilare pagine e pagine di scartoffie. La buona notizia è che l’Agenzia delle Entrate prevede la possibilità di modificare il 730 con un modello rettificativo o integrativo, a seconda del tipo di correzione da apportare.
Sarà necessario un modello 730 Rettificativo nel caso in cui lo sbaglio venga commesso dal soggetto che ha prestato l’assistenza fiscale; un modello 730 integrativo nel caso in cui il contribuente si accorga di non aver fornito tutti gli elementi da indicare nella dichiarazione o un modello redditi PF se il contribuente si rende conto di non aver fornito tutti gli elementi da indicare nella dichiarazione.
Nel caso del modello 730 precompilato, il contribuente ha la possibilità di annullare la dichiarazione precedente e inviare, tramite l’applicazione web, una nuova dichiarazione a partire dal 28 maggio. La correzione è prevista una sola volta fino al 20 giugno.
Se si riscontra l’errore dopo tale data ci sono però altre soluzioni. In tal caso si può presentare un 730 integrativo entro il 10 novembre, da presentare al CAF o presso il commercialista. Procedura possibile solo nel caso in cui si tratti di una dichiarazione più favorevole per il contribuente. In alternativa, tramite l’app, è possibile presentare il modello Redditi correttivo entro il 30 novembre o il modello Redditi integrativo dopo il 30 novembre.
Dichiarazione dei Redditi: le novità
La proroga della scadenza dei termini non è l’unica novità prevista dall’Agenzia dell’Entrate. A partire da maggio ha infatti messo a disposizione una versione interamente modificabile della Dichiarazione dei Redditi 2019 che l’utente può scaricare ed editare sul computer tramite un apposito software. Viene generato un file Pdf che si somma alla versione precompilata online e a quella cartacea già esistenti.
Di seguito abbiamo realizzato un breve compedio per sintetizzare le novità previste per la Dichiarazione dei Redditi 2019.
- L’importo massimo della detrazione delle spese d’istruzione viene aumentato a 800 euro.
- I figli di età non superiore a 24 anni sono considerati a carico fino a 4.000 euro di reddito.
- Il modello 730 viene esteso anche agli eredi delle persone decedute, ma solo se il beneficiario era già in possesso dei requisiti per utilizzare il modello semplificato.
- I lavoratori residenti a Campione d’Italia potranno usufruire dell’agevolazione fiscale a loro riservata grazie all’istituzione di due nuovi codici tributo.
- E’ stata prevista un’apposita riga, la E36, per chi desidera elargire donazioni in favore di Onlus, organizzazioni di volontariato e associazioni, nella colonna denominata “Residuo precedente dichiarazione” per l’indicazione dell’importo deducibile non utilizzato nella dichiarazione dei redditi relativa al 2018;
- Un ulteriore rigo, E56, è invece previsto per il riscatto della laurea e per chi vuole detrarre i costi di ricarica delle auto elettriche.
- Chi impartisce lezioni private deve indicare il codice “5” se sceglie la tassazione ordinaria, oppure deve presentare anche il quadro RM insieme al modello Redditi PF 2020.
- I residenti in Friuli Venezia Giulia appartenenti alla minoranza slovena, a partire dalla Dichiarazione 2020 potranno presentare i documenti attestanti spese mediche redatti in lingua slovena, senza dover allegare anche la traduzione in italiano.
- Il modello 2020 prevede anche il bonus sport, così come il credito d’imposta per la bonifica ambientale e la detrazione del 50% per le spese di realizzazione di colonnine per la ricarica di auto elettriche.
- La colonna 5, Quota TFR, è stata eliminata in seguito alla mancata proroga per il 2019 delle disposizioni che prevedevano l’erogazione in busta paga della quota di TFR maturata nel periodo.
Il compito di erogare il rimborso fiscale spettante sulla base dei dati indicati nel modello 730/2020, così come quello di comunicare ed effettuare i conguagli a debito Irpef, può essere affidato direttamente al Fisco, con erogazione del rimborso fiscale dopo il 30 settembre.
I tempi potrebbero però dilungarsi per chi attendere rimborsi di importo elevato. Per le somme superiori a 4.000 euro sono infatti previsti controlli preventivi da parte dell’Agenzia delle Entrate, e l’erogazione del rimborso in busta paga avverrà entro sei mesi dalla scadenza.